INVASIONE DEI CINGHIALI: COME UN FLAGELLO BIBLICO!
Con l’avvocato Simone Labonia commentiamo la notizia del nostro giornale, riferita alla perdita di un occhio da parte di una persona che, nel tentativo di allontanare cinghiali selvatici dalla sua proprietà, ha usato materiale esplodente.
Negli ultimi anni, la proliferazione incontrollata dei cinghiali ha sollevato preoccupazioni crescenti sia per la sicurezza delle persone che per l’integrità dei beni. Questi animali selvatici, infatti, rappresentano una minaccia significativa non solo per gli ecosistemi, ma anche per la popolazione umana, specialmente nelle aree periurbane dove il loro impatto è sempre più evidente.
Con la loro mole e aggressività, possono essere pericolosi per le persone, specialmente in caso di “incontri ravvicinati” e gli incidenti stradali causati dall’attraversamento improvviso di questi animali sono in aumento, spesso con conseguenze gravi o fatali. I cinghiali possono aggredire gli esseri umani se si sentono minacciati, specialmente quando sono accompagnati dai piccoli. Oltre ai rischi fisici, causano danni ingenti all’agricoltura, devastando raccolti e mettendo in difficoltà gli agricoltori.
Anche le aree urbane e suburbane non sono esenti dal problema: scavano nei giardini, distruggono recinzioni e causano danni alle infrastrutture. Questi animali, attratti dai rifiuti, stanno diventando una presenza costante nei quartieri residenziali, con conseguenti problemi di igiene e sicurezza.
La gestione della fauna selvatica rientra nelle competenze delle autorità regionali e nazionali. In Italia, la responsabilità principale è affidata alle Regioni, che devono attuare piani di controllo della popolazione, come previsto dalla legge n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e sul prelievo venatorio. Questa normativa stabilisce che le Regioni, attraverso i Piani Faunistico-Venatori, devono monitorare e gestire le presenze di fauna selvatica, tra cui i cinghiali, per prevenire danni alle persone e alle colture.
A livello comunitario, la Direttiva Habitat (92/43/CEE) prevede che gli Stati membri adottino misure adeguate per mantenere in uno stato di conservazione favorevole le specie di interesse comunitario: tra cui rientra anche il cinghiale.
Tuttavia, la direttiva permette agli Stati di intervenire per controllare le popolazioni di fauna selvatica quando queste rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica o l’equilibrio ecologico.
È fondamentale che le Regioni attuino piani di controllo efficaci e che i cittadini siano sensibilizzati sui comportamenti da adottare in caso di incontri con questi animali, perché solo attraverso una gestione integrata e responsabile sarà possibile mitigare i rischi per le persone e proteggere i beni dai danni causati da questa specie sempre più presente nelle nostre vite.